1946
Caterina Fort per omicidio - 1° processo (Milano, 1950)
Descrizione
Il 10 gennaio 1950 alla prima sezione della Corte d’assise di Milano si apre il processo contro Caterina Fort. «Da tutta Italia è venuta gente per vedere questo processo. [...] Ma solo duecento, trecento persone al massimo sono riuscite ad entrare. [...] In fondo al pretorio dominano due carabinieri in altra uniforme. Uno settentrionale e un meridionale: forse questo particolare non era dovuto al caso. Era la prima volta, dopo la dine delle guerra, che i pennacchi rossi e azzurri riprendevano il loro posto in Corte d'assise. [...] La folla era impressionate. S'è visto lo stesso spettacolo del giorno dei funerali delle quattro vittime» (Cdi, ed. notte, 10/11-01-1950) Il 20 gennaio il presidente Marantonio legge il verdetto: la Fort è condannata all'ergastolo con isolamento diurno per sei mesi e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La Corte ordina inoltre la pubblicazione della sentenza negli albi degli uffici comunali di Milano e, per estratto, nel quotidiano «Il nuovo Corriere della Sera», il tutto a spese della condannata.
Persone coinvolte
Luigi Marantonio, consigliere di cassazione, presidente
Emanuele D'Anzi, consigliere di Corte d'appello, giudice togato
giudici popolari: Paolo Pellegatta, Renato Borri, Piero Campiglio, Felice Caprino, Alessandro Serravalle
Giovanni De Matteo, procuratore generale
Antonio De Marsico, primo difensore di Rina Fort
Rossi, difensore di Rina Fort
Ciampa, avv, di parte civile per i Pappalardo
Grado
1° processo
Luogo
Milano
Ufficio giudicante
Corte d'assise
Estremi cronologici
10/01/1950 – 20/01/1950
Sentenza
«La Corte d'assise di Milano, sezione prima, ha giudicato l'imputata colpevole e l'ha condannata alla pena dell'ergastolo, al pagamento delle spese processuali, delle spese di costituzione di parte civile e al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e legale durante l'espiazione della pena. Dichiara la stessa decaduta dai diritti di successione sia come ascendente sia come collaterale» (Cdi, 20/21-01-1950, ed. 2 pom.)
Luogo di detenzione
Nel febbraio 1947? è rinchiusa nel manicomio criminale di Aversa, sotto la responsabilità del prof. Saporito (dopo un anno e mezzo di visite e colloqui, stabilisce che non è pazza)
Nel 1950 è portata a San Vittore.
Esemplari

15/01/1950
Giuseppe Ricciardi con la madre dopo il processo per direttissima per ingiurie
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10/01/1950
Il pubblico accalcato nei locali della corte d'Assise per assistere all'interrogatorio di Rina Fort
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16/01/1950
L'avvocato Sarno osserva la sbarra con cui fu compiuta la strage di via San Gregorio
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13/01/1950
La sorella di Rina Fort sviene durante la sua testimonianza al processo per gli oltraggi del Ricciardi
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12/01/1950
















