Figlio di Maria Mereu e Battista Virdis, vive un’infanzia difficile in Piemonte dove la madre, di origine sarda, si è trasferita dopo la morte del marito. Cresciuto in diversi collegi e istituti per l’infanzia, sconta una pena nel carcere minorile Ferranti Aporti dove impara il mestiere di meccanico. Vive di lavori saltuari, piccoli furti e serate al bar, insoddisfatto della sua vita e incapace di comunicare con i familiari, che lo accusano per le sue scelte. La sera dell’11 novembre 1957, con un gesto estremo di rabbia, odio e disperazione, decide di togliere i sigilli al bocchettone del gas della casa in cui abita con la madre e i fratelli, uccidendo i suoi parenti nel sonno. Viene condannato all’ergastolo nei tre gradi di giudizio, e in carcere, soprattutto attraverso lo studio, sembra maturare una coscienza nuova.

Virdis Francesco

Virdis

Francesco

1937